1. Meta del viaggio. Quando inizia un cammino si identifica il punto di arrivo, la meta. Man mano che si cammina, ogni giorno la meta da lontana ed irraggiungibile si fa sempre più “possibile” e vicina. Eppure la meta non è solo un luogo fisico da raggiungere perché può avere per ciascuno un significato differente che sia di sfida, come di punto di svolta o una scommessa. La destinazione diventa un luogo dal forte valore emotivo, esperienziale e spirituale (o religioso).
2. Viaggiare camminando. Camminare è un gesto profondamente benefico perché agisce a più livelli sulla salute di corpo, cervello, cuore e mente. Il cuore batte con più energia, il sangue circola con vigore e il respiro si fa più profondo. Scalzi o meno, lenti, veloci o, persino correndo, camminare con l’intenzione di farlo, può essere una pratica di meditazione. Aiuta a cambiare le architetture dei pensieri e a sperimentare l’andare oltre gli schemi abituali.